giovedì 16 gennaio 2014

To die, to sleep, maybe to dream

Decalogo per la prossima notte insonne.

1. Ripensare a Le menzogne della notte, Gesualdo Bufalino. Comunque vada, domani è un altro giorno di vita.
2. Fare un tè. Berlo.
3. Dolce e chiara è la notte e senza vento: quando gli altri dormivano, Leopardi scriveva. E non parliamo di quello che faceva Shahrazād.
4. Per caso ti sei messa addosso del raso bianco?
5. Renzo Arbore ha demistificato la notte. Ed è roba di quando andavi alle elementari.
6. Ripensare a The city of Dreadful Night, James "B.V." Thomson. Comunque vada, non hai di questi incubi.
7. Il tuo stato di veglia è comunque preferibile a quello di "svegliaaaaaa!!!!1!1!uno!!"
8. Non sei una creatura della notte. Torna a letto. L'insonnia non ti darà niente se non mal di testa e rincoglionimento diurno. Se ti va male, anche Tyler Durden.
9. Tenera è la notte. Suvvia. Con Francis Scott Fitzgerald hai litigato (ti ricordi di quando volevi prendere Gatsby a schiaffoni? Ecco.) Quindi, fare un altro tè. Berlo.
10. Be', la rotazione terrestre è implacabile, benedetto universo, albeggia. Dimenticato tutto, vero? C'è sempre troppa retorica sulle notti insonni.



(A proposito del punto 8, ma avete notato che Patti Smith invecchiando assomiglia sempre più a Joey Ramone?)

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