domenica 8 settembre 2019

Sonetto amoroso col pretesto del teorema delle contrazioni di Banach-Caccioppoli

Sonetto amoroso col pretesto del teorema delle contrazioni di Banach-Caccioppoli
Un metro dà la forma, la cesura,
di questo spazio in cui vivo, completo;
fatto d’amore continuo o discreto
e senza vuoti mai. Vi si misura
la vita nostra, la nostra figura,
col nostro senso sottile e segreto
col nostro corpo sognato e concreto
che qui, per una provvida natura,
dentro il pensiero si cerca, s’attrae.
Ed il pensiero, dal corpo mai scisso,
diventa la voragine di un canto,
e si fa poi più dolce, si contrae,
rimedia necessario un punto fisso
e sempre a te ritorna, a te soltanto.

mercoledì 4 settembre 2019

Sonetto caudato sulle categorie e sull’umanità in genere

Sonetto caudato sulle categorie e sull’umanità in genere

Siamo strutture di sensi e di masse,
oggetti che si dicono iniziali
ed altri che si danno terminali,
nel mondo definito di una classe;

si regge questa vita sopra l’asse
di relazioni dette funzionali,
siamo morfismi tra sogni reali.
E tra di noi già risuonano, basse,

le note di una musica ch’è seme
di un ordine parziale, ch’è condotto
sul filo del passato e del presente

e del futuro; noi siamo l’insieme,
noi siamo quel che nasce dal prodotto
fibrato, siamo quello che si sente

nel corso della gente
che vive, siamo il mondo che si aggrappa
a quel che si mantiene e non si strappa,

soccorsi da una mappa.
Viviamo relazioni con l’assunto
d’aver capito che cos’è l’aggiunto

perché noi siamo il punto
d’un universo che poi non si sbreccia,
il seguito banale d’una freccia.