sabato 19 ottobre 2019

Lode al quinto quarto

Lode al Quinto Quarto

- sonetto caudato di cultura alimentare -

Da sempre disdegnato come scarto
da chi, banale, vuole carne soda
e non più sperimenta; noi, si goda
del tanto lento e dolce Quinto Quarto,

frattaglia d’animale fuor dell’arto,
vuoi dentro il ventre, la testa, o la coda:
e mai di troppo s’accoglie e si loda
questo sublime e nascosto reparto.

Che fumino le trippe, si distingua
tra le cipolle il fegato! Sornione
son l’animelle, il cervello veloce

s’è fritto; salda e tenera la lingua,
si scopre la fragranza del rognone,
rappreso e scuro poi il sangue si cuoce

e mozza già la voce
l’incanto della gola; par che abbondi
di tanti nuovi gusti e nuovi mondi,

felici e più profondi
che della tavola fanno una storia:
amore che rinasce da una scoria.



martedì 15 ottobre 2019

Sonetto doppio sul sovraccarico sensoriale

Sonetto doppio sul sovraccarico sensoriale 
La testa s’è rimessa sotto sfratto.
Il suono, liquefatto,
allaga già l’orecchio; rotti, i sensi
non hanno direzione né contratto.
Se n’è dissolto il patto,
per cui deflagrano impietosi e densi:
così la vista s’infila nel tatto
inerme a quest’impatto
e sovraccaricato dagli immensi
respiri della gente; ad un tratto
un ordine disfatto
s’impone enorme nei nomi che pensi.
Scarnificato in ogni sensazione,
il corpo si richiude e sembra dica
la solita fatica
dell’arrivare intatto all’emozione,
salato dall’eccesso di persone;
e cerca quella pausa infine amica,
più facile e pudica
e non vendibile come finzione.


Napoli, 15 ottobre, notte d'insonnia