mercoledì 21 settembre 2016

Fertility Sonnet

Mi adeguo alla campagna ministeriale
(e poi continuo a prendere la pillola)



Fertility Sonnet

Si nota al ministero: “non si figlia!
Si tromba poco o tardi oppure male!
Invito vi darem, ministeriale,
perché si allarghi la vostra famiglia.”

E lì s’attacca tutto il parapiglia,
avanti di clessidra maniacale,
fertilità che par sacrificale,
sicché l’ormone più non si ripiglia.

Dal ministero non ci si scoraggia:
“Non fatevi le canne con i negri,
ma siate bionde, cattoliche e floride!”

Di là dell’Alpe vien scelta più saggia,
s’atteggiano a goderla un po’ più allegri,
e a scuola parlan pure di clitoride.



21.9.2016

Sonetto dei recettori accoppiati alle g-proteine

Recettori accoppiati alle G-proteine

Messaggi che in parole sono muti
domandano del segnalar esterno:
legar la proteina è buon governo
dei recettor preposti a tal tributi.

D’un sol polipeptide son compiuti
piegato quasi in globo nell’interno
di cellular membrana; li squaderno
in sette transmembrane convoluti,

ché simili son fatti a serpentina.
Con salda trasduzione del segnale
a stimoli la cellula risponde:

attivasi così g-proteina
che forma non mantiene nell’eguale,

ed il messaggio tutto si diffonde.


19.9.2016

mercoledì 14 settembre 2016

Sia lode al sandaletto di Germania

Sia lode al sandaletto di Germania

C’è chi vi spregia, stimandovi sciocche,
d’erotica tenzon ferale morte,
d’alba calzetta compari di sorte,
del piede improponibili le scocche.

Si torcono a burlarvi mille bocche,
gridando disistima, e pure forte,
ma io vi calzo in strada, in vico, in corte,
e dico quanto v’amo, Birchenstocche.

Impavidi calzari di betulla,
coturni sì precipui dei teutoni,
estetica che Hegel rende muto!

La vostra pianta bassa bene culla
i piedi, le caviglie ed i talloni,
e camminar felice vi tributo.

mercoledì 7 settembre 2016

Quartine romane


Urbe di quello che fece er cucchiaio,
capitolino ed immenso carnaio,
tacito al clero fai salvadanaio,
e d’onorevoli reggi un migliaio!

S’attizza l’avvocato col notaio,
il traffico è l’eterno termitaio,
dal minister cronometran l’ovaio,
ovunque ci si giri spunta un guaio.

Or ti sorprende novello vespaio
di quei che s’arroccavano in solaio
per il voler del loro pifferaio
che si credeva al Diciotto Brumaio.

E d’onestà si vollero il vivaio,
siamo dei santi, sì, ma senza il saio!
Qual tonno in scatola l’apre l’acciaio
farem del parlamento un rottamaio!

Promesse che ogni dì fa il marinaio!
Ecco che spunta la mail a Di Maio:
ma lui non la capisce. Presto, un aio!
Soccorra un precettor, che dico, un paio!

Ma che figura da cioccolataio!
Si riempie delle scuse il calamaio,
s’aizza ancor di strepiti il pollaio.
Speriamo non arrivino a gennaio.

lunedì 5 settembre 2016

Vacanze estive 2016

Sonetto sull'Imodium 
(Avignone, 25.08.2016)

Crampi penosi che quasi son doglie,
chi vi lenisce, placando l'affanno?
Carta che rotola, l'acque ed il panno;
chi dalla tazza, si spera, mi toglie?
Mentre s'accascian, mortali, le spoglie,
prone a mirar l'intestin e il suo danno,
ecco il rimedio che i chimici fanno:
suggo compressa che in bocca si scioglie.
O, cloridrato di loperamide,
oppioidi ti si legan recettori,
enterico ti batti a mia ragione!
Sopisci questo spasmo, che m'uccide
al cesso confinando i miei tremori:
cattività novella d'Avignone.


Sonetto ottimista sulla flora intestinale
(Levanto, SP, 29.08.2016)

Matrice di tal morbo non fu nota,
tormento di batterio oppur virale,
che fe' con smottamento intestinale
la pugna dell'umano microbiota.
Ahi ventre, che si squassa e poi s'arrota,
incerto nel guarire dal suo male!
Gli ho dato medicine e quanto vale
d'integrator congerie, ed ei si svuota!
Procella più modesta gli compete,
disbiosi che fu cruda s'ammansisce,
ancor però s'angustiano i batteri
malfermi nella lotta per la quiete;
sperando che, qual vita progredisce,
domani qui si soffra men che ieri.