martedì 27 settembre 2011

Le mistificazioni di "Avvenire" sui neutrini

Su "Avvenire" del 24 settembre è comparso questo articolo.
Leggi e inorridisci

Ho appena scritto una lettera al direttore. Eccola:



Gentile Direttore,

scrivo in riferimento all'articolo del 24 settembre u.s. "Un colpo alla relatività ma soprattutto allo scientismo" di Leonardo Servadio.
Tale articolo gronda inesattezze. Ne cito solo alcune:

1. "I neutrini possono superare la velocità della luce. La scoperta, compiuta da un gruppo di ricercatori del Cern, mette in crisi la teoria della relatività di Einstein, fondata proprio sul presupposto che "C" sia una costante e un tetto insuperabile, una specie di coperchio che grava su tutto quanto avviene in questo nostro universo."

Premesso che la velocità della luce si indica con la lettera "c" minuscola e non maiuscola, va detto che la "scoperta" tale non si può ancora definire: gli stessi che hanno condotto l'esperimento hanno dichiarato che questo va ripetuto in maniera indipendente al fine di evidenziare la presenza o meno di errori sistematici sfuggiti al loro controllo.
La ripetibilità dell'esperimento è un cardine della ricerca scientifica: perché non lo avete detto, nel vostro articolo?

2. "il neutrino è il corpo più piccolo di cui si parli, al punto che per esso noi e la nostra Terra siamo trasparenti quanto un cristallo lo è per la luce, e al punto che si dubita se abbia veramente una massa."

Premesso che un cristallo non è trasparente per la luce, ma prendendo comunque per buona l'analogia, non è vero che si dubita che il neutrino abbia massa: il fatto che ce l'abbia è acclarato dagli esperimenti che hanno verificato il fatto che il neutrino oscilla. Il punto, casomai, è che per tale massa non vi sono ancora dati precisi ma soltanto dei limiti superiori ed inferiori. A proposito, lo stesso esperimento condotto nei Laboratori del Gran Sasso era volto a misurare l'oscillazione del neutrino (tra mu e tau, nello specifico). Perché non lo avete detto, nel vostro articolo?

3. "La scienza dei nostri giorni ha la "S" maiuscola e ci regala certezze assolute, sulle quali si sono incardinati interi sistemi di vita. Il marxismo era la "scienza" ultima dell’organizzazione sociale, e ha dato quel che s’è visto in tante parti del mondo, in tanti decenni di lacrime. "

La scienza dei giorni nostri non ci regala affatto certezze assolute, ma solo ragionevolmente fondate; il marxismo non è una scienza nel senso stretto del termine; le leggi della scienza sono descrittive e non prescrittive, quindi riguardo all'etica e agli stili di vita non vi si incardina giocoforza alcunché, sarebbe come incardinare uno stile di vita alla legge di gravitazione universale; si nota infine la fallacia logica dell'ascrivere alla scienza intera le nefandezze derivate dall'applicazione della dottrina (questo è un termine che a voi dovrebbe suonare più familiare) marxista.
Perché nel vostro articolo fate ricorso a simili fallacie?

4. "La teoria di Einstein è, appunto, una "teoria": ovvero un insieme organizzato fondato su ipotesi. "

Questa è una corbelleria che travisa completamente la definizione di "teoria scientifica": per teoria scientifica si intende un modello predittivo e consistente suffragato da verifiche sperimentali, riproducibile e come tale falsificabile. Il travisamento del vostro articolista è ascrivibile a malafede o a semplice ignoranza?

La conclusione dell'articolo si poggia su tali becere mistificazioni e quindi va presa per quello che è.

Sono indignata, offesa e raccapricciata da un simile esempio di disinformazione.

Saluti,
Elena Tosato

sabato 24 settembre 2011

Grande Opera



Un tunnel di 730 km per farci passare i neutrini.

Dai, che il prossimo passo sarà il ponte di Einstein-Rosen sullo stretto di Messina.

venerdì 23 settembre 2011

Dell'eterno titillare - Apologia di Clitoride di Atene (2)

Ecco il pdf 

Questo l'indice: 
1. Di come tutto è cominciato da un palinsesto 
2. Della vita di questo filosofo, e delle fonti da cui avremmo potuto sapere di lui 
3. Della Natura, delle idee e di una parola ambivalente usata da Clitoride 
4. Del monismo, delle donne e dell’influenza di Clitoride sui suoi contemporanei 
5. Del fatto che Platone non scrisse alcun dialogo su Clitoride e di come invece ci pensò il monaco Gaudino da Copula 
6. Ancora sulla Natura secondo Clitoride. Elementi di clitoridismo dal Medioevo all’epoca moderna: nella filosofia, nell’arte, nella filologia, nella scienza, nella letteratura e nella cultura popolare. 
7. A basso rischio catastematico: il vino, il piacere, alcune disposizioni fisiche. 
8. Dell’estasi di Bernardina de Florata, o del clitoridismo inconsapevole 
9. Del clitoridismo consapevole, o della lettura idealista: dialettica clitoridea sul reale e sul razionale. 
10. L’Etica di Clitoride: il concetto di “vellicabile”. 
11. Di un finto enigma e della sua fortuna, e sfortuna, nel marasma teologico che precedette il Concilio di Nicea. 
12. Di come siamo tornati a questo palinsesto. 
13. Del clitoridismo razionale e dei suoi scolii. 
14. Della fine di questo viaggio. 
15. Dello statuto ontologico di Clitoride di Atene. 
16. Postfazione