lunedì 13 gennaio 2014

Poesia scientifica del 2014

Riprendo quest'anno (ehi, a proposito! Buon anno) la tradizione delle poesie scientifiche.

Dopo il doppio sonetto e i distici liberi del Discorso sul Metodo scientifico (2009), che si fece valere al premio Darwin, i versi martelliani di Radici, l'anno successivo; e dopo la mutazione leopardiana de Il decadimento alfa del Radio 226, che nel 2012 ha fatto compagnia all'escursione in prosa sulla Matematica postmodernista, per finire nel 2013 con Shakespeare in Math, quest'anno mi imbarco in un progetto di ampio raggio che mi occuperà, credo, per alcuni mesi.

Traggo spunto dalla tavola periodica degli elementi e dedico ad ogni elemento dei versi. Non si tratta di descrivere in rima gli elementi atomici*, quanto piuttosto di prendere una caratteristica di ciascuno e divagarci sopra per parlare dell'umano genere. L'idea ovviamente non è originale; visto l'ingombrante paragone ho scelto per le mie strofe chimiche un'impostazione molto diversa, sia perché viene usata la poesia al posto della prosa, sia perché gli elementi chimici fungono da mero pretesto concettuale, non sono personaggi della narrazione.

Il metro: saranno sonetti, con l'eccezione dei gas nobili, a ciascuno dei quali è riservata una ballata, e di attinidi e lantanidi, per i quali ci sono gli endecasillabi sciolti.

Aggiornamenti arriveranno in corso d'opera.





* esempio di cosa non sarà:

D'un sol protone s'è dato l'indizio
senz'altri che giungano in cor
sì fatto l'ha detto, convinto, Niels Bohr
l'idrogeno e pur il deuterio e 'l trizio.

Questo si dice riguardo l'inizio:
c'è un elettrone, un solo valor
che fa legami - è pure tutor
d'acidi e basi, tu pensa che sfizio!

Se vuoi conoscer la funzione d'onda
non fai fatica, si calcola presto
pur di saper l'armoniche sferiche.

E per non perdere la trebisonda
resta all'idrogeno, che per il resto
è duro leggi trovar generiche!




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