giovedì 27 ottobre 2011

Le incursioni nel Cortile dei Gentili (quello vero)

Ravasi ha aperto un blog sulla sua esperienza nel Cortile dei Gentili, quello vero, non quello divertente e spietato di cui si può leggere qui
(file pdf)

È uno sterile esercizio di narcisismo, totalmente autoreferenziale, tant'è che ho potuto aggirare la censura della moderazione dei commenti sbrodolandomi a mia volta in una serie di doppi sensi che solo l'accecamento della vanità avrebbe potuto non vedere.

Si vedano gli interventi qui, qui e poi soprattutto qui.

Oggi il papa ad Assisi ha fatto il guastafeste, dicendo che i miscredenti sono intrinsecamente brutti e cattivi, mentre i crociati, gli inquisitori, gli jihadisti e via delirando sono compagni che sbagliano (riassumo). Ravasi ci dev'essere rimasto malissimo. Come lo dirà ai suoi compiacenti sodali?
Glielo domando anche io:

Sono rimasta molto colpita da quanto ha detto in questa occasione sua Santità Benedetto XVI. La condanna della miscredenza come causa di ogni abbrutimento che l'umanità ha dovuto subire è un colpo di maglio alle ragioni di quanti, tra i miscredenti, ritenevano questo cortile dei gentili un'occasione di confronto alla pari. È bene che capiscano, invece, che è compito e desiderio della gerarchia considerarli subordinati, mutili, al massimo sponde compiacenti che si prestano a giocare questo ruolo per ingenuità o vanità. Mi chiedo come continuerà il lavoro del suo cortile, monsignore. Potrebbe prevedere un percorso riabilitativo con tanto di abiura finale, obbligatorio ma in realtà volontario perché indice di rispetto! Non sarebbe un meraviglioso atto d'amore nei loro confronti?