mercoledì 23 dicembre 2009

Genesi: Il peccato originale 02

“Coi frutti della vita e della conoscenza
ci sono due alberi dai quali astenersi.
Ecco, Eva e Adamo: non siate perversi!”
Dio disse così, ma fu vana sentenza.

Per scortare quei due sciocchi all’uscita
Chiese al serpente, maligno ed arguto:
leggeva Agostino, e “Paradiso perduto”
e pure il “Faust” e “il Maestro e Margherita”.


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martedì 22 dicembre 2009

Genesi: Il peccato originale 01

Mirando la coppia Dio disse: “vi approvo!”
tutto felice con un largo sorriso
mentre i due scorrazzavan pel paradiso.
“E’ divertente come un giocattolo nuovo”

Dio disse ancora; ma ogni bel ballo stanca
e così decise di interagir con gli umani
ponendoli davanti a degli alberi strani
“e voglio veder se me la fanno franca!”


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Genesi: La creazione 07

“Va’ che spasso giocar con l’eugenica”
Dio si compiacque, con piglio scientista.
“Or che ho finito gli impegni che ho in lista
tocca pensar a che far la domenica.

Dovrei creare il campionato di calcio
o almeno il cinema, gli amici, la Wii!”
Ma visto che era già in vena di addii
fe’ al mondo: “basta. Il resto lo stralcio.”



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lunedì 21 dicembre 2009

Genesi: La creazione 06

Dio fece l’uomo. “Tu, chiamati Adamo!
e ora voltati, mi serve una costola!”
“Che fai?” chiese Adamo. “Ti creo un’apostola”
Dio disse, “una esperta in cucina e ricamo”

“Una donna! Dio, grazie! che bello!”
gioì Adamo, or che la sera scendeva.
Un po’ men contenta invece fu Eva
poiché tosto la mise Adamo al fornello.


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domenica 20 dicembre 2009

Genesi: La creazione 05

Il sesto giorno, sentendosi vecchio
in fondo pensò che ne aveva abbastanza.
“Farò qualcosa a mia somiglianza”
disse, e si pose davanti allo specchio.

Fece che l’uomo e la donna a reggere
le sorti del mondo si destinassero:
e perché senz’indugio i due si accoppiassero
non lasciò loro un bel niente da leggere.



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Hegel: la fenomenologia dello spirito

Doppio sonetto hegeliano con acrostico, altrimenti detto "Die Phaenomenologie des Geistes"

Definisco “dialettica impostura”
Il dire verbo senza che al mondo
Esista riscontro; e ‘l ragionar tondo,
Puro, di spirito, d’idea o di natura.

Ha la coscienza eterna sventura?
Agisce la ragione fino in fondo?
E’ soltanto lo spirito fecondo?
Nel divenire si crea la misura?

Or se la realtà diviene soggetto
Mentre la storia pian pian si dipana
Ecco inverarsi l’intera ragione!

Nelle dottrine d’essenza e concetto
Oggi lavora la logica umana;
L’oggettività non è un’astrazione?

Ora si disquisisca dell’Essenza!
Già, a lei s’addice ogni categoria.
Indeterminata come una parusia
E’ radice dell’intera sapienza.

Dello spirito e dell’autocoscienza
E’ d’uopo far la fenomenologia.
Si manifesta com’è giusto che sia
Guardandosi privo di reticenza


Ed agendo, (e) col libero volere.
Indi lo stato, o l’ethos collettivo:
Sol non “democratico e liberale”!”


Tanta moral non ci è data vedere.
Ei disse sol: “io del reale scrivo:
Sia tutto, e viceversa, razionale”.


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Al doppio sonetto sia data
una risposta in rima baciata.

Mi si perdoni se però stavolta
la metrica ne risulta un poco sciolta.

Ecco, presto, un giudizio sintetico
sull'aberrazione dello stato etico:

che schifo! lo sanno anche gli astri
che danni fece, e quali disastri!

Per quanto ancora dovremo pagare tributo
a questa manfrina dello Spirito assoluto?

E l'idea del tripartire tutto, gli venne perché?
Amava troppo il valzer? (un-due-tre, un-due-tre)

Ma tu guarda se devo perdermi nelle pieghe
di queste interminabili e filosofiche beghe.

Si può quindi dare un fine sicuro
all'idea di pensiero come concetto puro?

O una rapida e solenne confutazione
alle doti presunte della religione?

l'unione del finito e l'infinito sarà mistica
ma è una pura banalità nell'insiemistica

e per dire qualcosa di ingenuamente pratico:
Hegel non capì un cazzo di formalismo matematico.

Se poi vogliamo fare i dotti e citare il Bardo
si può dire all'idealista, con sorriso beffardo:

"Ci son più cose in cielo e in terra, anima mia
che in tutta quanta la tua Fenomenologia".

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Genesi: La creazione 04

Il terzo giorno, svegliatosi in fretta
Fece la terra, i semi e le piante.
“Meglio mi faccia vedere pimpante”
pensò “Sai mai che poi passi Brunetta”

Ma poi si disse: “E si levasse d’intorno!
Sarà pur ministro, ma io son l’Altissimo!
O forse è per questo che è incazzatissimo?”
E si mise a far piani per il quarto giorno.

Nei giorni successivi, ohimé che stress
Dio fece gli uccelli, e i pesci guizzanti
e già che c’era e che erano tanti
anche i mostri marini, compreso Lochness.

Per ogni specie poi fece una bestia.
Ma quando fu il turno dell’aragosta
disse sdegnato: “Oh quanto mi costa!
guai a chi mangia l’impura molestia!”



sabato 19 dicembre 2009

Genesi: La creazione 03

Giorno secondo: voleva le stelle.
“Mio Io”, si disse, “son mai contento?”
D’acchito si fece l’intero firmamento.
“Sarà pur gas che brucia, ma quanto son belle”

Era intento a lavorare, lesto e serio
quando gli cascaron tre costellazioni
E per indulger nelle sue superstizioni
Disse “meglio che esprima un desiderio”



venerdì 18 dicembre 2009

Genesi: La creazione 02

Con le tenebre volte a ricoprire l’abisso
Tutto era buio, sfatto: a Lui piacque.
Lo spirito aleggiava a ricoprire le acque
Tutto era immobile e spento e fisso;

Allora Dio disse: “sia fatta la luce!”
Era la prima volta e ci prese gusto.
Vide che questo era buono e giusto
Col dì e la notte fu il primo giorno in nuce.


La schermata iniziale:
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giovedì 17 dicembre 2009

Genesi: La creazione 01

Tra galassie lontane, in un tempo diverso
Lui separò il cielo e la terra
Fatto d’amore, di legge e di guerra
In una settimana creò l’universo.

Pensate dovesse invocare una musa?
Sfogliare piuttosto qualche buon manuale?
No: Lui sta al di là del bene e del male
Ed è nato, per giunta, con la scienza infusa.

Genesi: La creazione

Qui comincia la mia Altra Versione di Genesi in rime e disegni.

Innanzitutto, il perché: ma perché a prendere i testi sacri troppo sul serio si rischia di finire a parlare con i roveti ardenti, a tirare freccette contro la sagoma di Charles Darwin o a bastonare il naso al prossimo spiegandogli che si tratta d'Amore.

Quindi, dissacrare è un segno di resistenza civile al marasma di dogmatismo isterico che ci sta sommergendo.


Qui comincia la prima parte di Una Settimana Da Dio: la creazione.

Buon proseguimento!


ET