mercoledì 9 febbraio 2011

Una finestra sul Cortile (dei Gentili)

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Nel gennaio del 2010 il Papa Benedetto XVI ha parlato per la prima volta del Cortile dei Gentili. L’espressione, stando a quanto dice la Bibbia, dovrebbe designare lo spazio del tempio accessibile a tutti i popoli, e non solo gli Israeliti, che vi si recano per pregare il Dio ebraico, come ci dice Mons. Crepaldi, arcivescovo di Trieste, che aggiunge: “Il papa chiede che anche oggi si creino dei Cortili dei Gentili per permettere a costoro di avvicinare Dio almeno come Sconosciuto”.

Subito dopo aver lanciato questa proposta di istituire uno spazio di dialogo con i non credenti, dal Vaticano si sono premurati di mettere dei paletti: lo spazio di dialogo non sarebbe stato un luogo neutro rispetto alla religione, ma un ambito in cui si accetta la proposta del Dio cristiano e il percorso dalla fede alla ragione. Inoltre, i non credenti non dovrebbero essere “folkloristici” come potrebbero esserlo, ci ricorda don Ravasi, i membri dell’UAAR (Unione Atei e Agnostici Razionalisti), ma sarebbe invece opportuno che fossero rispettosi dell’interlocutore e consapevoli del fatto che il dialogo presume da parte loro una adorazione del Dio cristiano anche come “Sconosciuto”.

Il Cortile dei Gentili, ci informa Ravasi, apre ufficialmente sabato 12 febbraio.

Grazie a fonti attendibili la cui provenienza debbo mantenere riservata mi è oggi possibile rivelare che il Cortile dei Gentili è già stato aperto da tempo ed è già stato frequentato. Trapelano le prime notizie. In attesa che diventino scritture canoniche, ve le propongo in anteprima.

Potete scaricare l'intero documento al link di mediafire qui sotto - oppure aspettare che la ciurma di copisti del mio scriptorium levighi con la pomice le pergamene e trascriva su Facebook i contenuti, a poco a poco.

Nell'attesa, DIFFONDETE IL VERBO :-)

-Elena


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