venerdì 25 novembre 2022

L'elenco puntato

A scuola il professore di storia e filosofia aveva delle velleità dottrinali e salvifiche per cui, oltre a spiegarci la storia e la filosofia, doveva fare il pedagogo, lo psicologo, il mentore, il vate, o capitano mio capitano, sticazzi.

A volte chiudeva il libro e, con voce melliflua e apodittica, faceva partire la predica: i giovani, la morale, la bellezza, il sapere, la vita, o capitano, sticazzi di nuovo.
Era, di per sé, una persona subdola e vendicativa; ma mascherava il tutto con un pacato cattolicesimo fatto di sorrisi e stentate battute sempre troppo grossolane, velenoso solo in coda.
Quando faceva la predica io un po' sbuffavo, un po' scambiavo bigliettini con la mia compagna di banco che sbuffava anche lei, un po' almeno potevo ripassare la lezione per l'ora dopo quando arrivavano le persone serie a insegnarci il greco o la matematica.
Poi a me la filosofia piaceva per cui il pomeriggio andavo a leggere i libri in biblioteca o li compravo in libreria, ma se fosse stato per lui, o capitano mio capitano sticazzi, adesso sarei un'arida apologeta del disimpegno intellettuale oppure mi sarei data all'eroina, non so.
E insomma quest'uomo aveva la fissa di fare le cose psicologiche, di esplorare la nostra coscienza, le nostre fragilità di adolescenti, la nostra pubere autoconsapevolezza, per cui una volta ci assegnò un breve compito da fare in classe che consisteva nello stilare una lista di cinque aggettivi che ci descrivessero.
Io lisciai con diligenza il foglio a righe e scrissi il seguente elenco puntato:
1. pigra
e consegnai.
Non gradì, con ciò dimostrando secondo me di avere poco spirito.