mercoledì 27 novembre 2013

La torta di mele del signor Vannino

Per il compleanno del piccolo Tommaso, la Mamma decise che avrebbe voluto fargli trovare sulla tavola una bella torta di mele.
"Non ci so proprio fare in cucina" si lamentò con un'amica "Sapresti mica dirmi dove trovare un buon pasticcere?"
"Per la torta di mele, il migliore sulla piazza è il signor Vannino!" esclamò l'amica "Lo dicono tutti: hanno fatto anche un servizio alla tivù!"

La Mamma, allora, prese con sé Tommaso e - dopo qualche peripezia per trovare l'indirizzo - si presentò davanti alla pasticceria del signor Vannino.
Non sembrava davvero una pasticceria, a vederla da fuori: uno scantinato buio, con un leggero odor di muffa; ma tutti parlavano bene del signor Vannino e quindi la Mamma entrò.

Fu lo stesso signor Vannino a riceverla.
"Ma prego, prego signora" disse, salutandola calorosamente. "Entri nella mia umile bottega."
Era un ometto scapigliato, molto loquace, con uno sguardo magnetico che ispirava fiducia.
"Lei è qui per la mia famosa torta di mele, immagino"
"Per il compleanno di mio figlio" disse la Mamma, spingendo avanti il piccolo Tommaso e dicendogli di salutare educatamente il signor pasticcere.
"Eccolo qui il nostro piccolo campione!" fece il signor Vannino, inginocchiandosi e accarezzando il bimbo. Poi, una volta rialzatosi, chiese alla Mamma: "Per quando le serve? S'intende che il pagamento è anticipato"
"Oh, si figuri" disse la Mamma, mettendo mano al portafogli "È per sabato prossimo. Una torta per otto persone. Quanto le devo?"
"Duecentoquaranta euro" rispose il signor Vannino.
La Mamma trasecolò. "Duecentoquaranta? Per una torta di mele?"
"Quelli sono i prezzi, signora. Purtroppo come la faccio io non la fa nessuno. Sa, ho perfino depositato una domanda di brevetto in America! Guardi la foto della mia torta, guardi che bella!" e le sventolò sotto il naso una fotografia nella quale troneggiava una sontuosa torta di mele.
La Mamma si zittì, tutta impressionata.
"Ma, mi dica" fece poi, intanto che il signor Vannino s'era messo dietro il banco con aria trionfale "che cosa ci mette dentro?"
"Ma signora! È segreto professionale!" s'offese lui.
"Oh suvvia" lo implorò la Mamma.
"Ci sono le mele. Il resto è nei brevetti, vede..." abbozzò il signor Vannino.
"Segue una ricetta complicata?"
Il signor Vannino assunse un'aria scandalizzata. "Ricetta? io? Ma per chi mi ha preso? Per uno di quei buffoni usciti dalla scuola di pasticceria, tutti uguali, tutti bravi solo a parlare, che non saprebbero fare una spremuta d'arancia se non gliela spiegasse un libro?"
"Ma ce l'avrà una ricetta sua, inventata da lei" disse la Mamma. Il piccolo Tommaso, con gli occhi spalancati, seguiva la scena senza capire.
"La mia ricetta è la mia ricetta!" sentenziò il signor Vannino.
In quel mentre, una vecchietta tremolante era entrata nel negozio e si guardava attorno con circospezione. Incuranti di lei, la Mamma e il signor Vannino continuavano a discutere.
"Ci metterà della farina, del burro… no sa, è per chiedere, perché io non sono pratica, ma siccome Carlo, il cuginetto di Tommaso, è allergico alla frutta a guscio, non vorrei mai che…"
"Signora" si spazientì il signor Vannino "Lei dubita di me."
"No, no" si affrettò a rassicurarlo la Mamma "Non dubito, è che vorrei capire. Sa," aggiunse, provando uno sguardo d'intesa "Sono pur sempre una mamma".
"Ma sì, guardi. Uova, farina, burro, mele… il procedimento non glielo spiego, ma se proprio insiste" e alzò gli occhi al cielo "Il mondo è pieno di ricette di torte di mele: se non si fida della mia, vada a leggersi quelle. Piuttosto, la vogliamo ordinare questa torta? Non lo vede che il bambino ci tiene? O gli vogliamo far fare un compleanno senza il dolce?"
Il piccolo Tommaso, chiamato in causa, si mise a frignare.
"No no, amore di mamma, adesso la mamma ti compra la torta." si affannò la Mamma, asciugandogli le lacrime.
La vecchietta tremolante, che fin lì se n'era stata in silenzio nella penombra, a quel punto si intromise.
"Signora, mi scusi se mi permetto"
Il signor Vannino la vide e sbottò: "Ah, rieccola. Sa, signora" fece, rivolto alla Mamma "Sa chi è questa vecchia? È una vecchia pasticcera, vecchia rimbambita, invidiosa del mio successo, che ogni tanto viene qui a togliermi l'anima con le sue lamentele. Non la badi, torniamo a noi."
Ma la vecchia aveva afferrato garbatamente la Mamma per un braccio. "Dia retta a me, signora" bisbigliò "Questo è un ciarlatano."
"Ma è pieno di clienti" obiettò la Mamma, che intanto continuava a guardare di sottecchi il signor Vannino temendo che se la prendesse a male e non le volesse più preparare la torta.
"È pieno di clienti perché è bravo a raccontare storie, come tutti i ciarlatani."
"I miei clienti sono tutti felici e soddisfatti!" urlò il signor Vannino. "Li hai mai visti, tu, vecchia?"
"Alcuni tuoi clienti hanno avuto la diarrea, dopo aver mangiato la tua torta di mele! Una volta ti hanno chiuso il negozio i carabinieri, per quanto era sporco! Ci sono le denunce! C'è l'inchiesta!" lo rimbeccò la vecchia, che adesso sembrava molto meno tremolante.
"Calunnie! Calunnie! È un teorema volto a screditarmi, opera di pasticceri rancorosi e critici prevenuti!" si inalberò il signor Vannino.
La vecchia rivolse il capo verso la Mamma e continuò: "Ha visto la foto di quella che dice essere la 'sua' torta di mele? La fa vedere a tutti. Be', non ci creda mica signora: guardi qui" ed estrasse un libro dalla borsetta "Questo è un libro di ricette russo, peraltro poco rinomato. Lasci perdere le scritte, ma la foto, questa, la riconosce?"
E il dito nodoso e ossuto della vecchietta indicò una fotografia di una torta di mele, uguale precisa a quella che aveva mostrato il signor Vannino.
"È la ricetta della mia amica Olga!" sbraitò l'uomo "io ci ho lavorato insieme, con la mia amica Olga, anni fa."
"Non gli dia retta, signora!" s'infervorò la vecchietta "questo lazzarone non ha la minima idea di come si faccia una torta di mele. La torta della sua amica Olga, come la chiama lui, è fatta con un altro tipo di farina, un altro tipo di mele e un altro tipo di forno. E non è nemmeno un granché! Vannino ha copiato di qua e di là, ma metà delle volte la torta gli si brucia, e l'altra metà delle volte non si sa che cosa ci metta dentro, a parte le mele! La Federazione Internazionale dei Pasticceri, l'Accademia di Cucina e tutti i più rinomati pasticceri specializzati in torte di mele hanno dimostrato che è una frode culinaria!"
La Mamma era atterrita. Tommaso aveva smesso di frignare.
"Vecchia maledetta, dillo perché sei qui: perché odii i bambini!" disse il signor Vannino.
"Non sei nemmeno un pasticcere! non hai la licenza!"lo rintuzzò la vecchia, visibilmente scandalizzata.
La Mamma trasalì. "Quel che dice la signora è vero?"
Il signor Vannino fece spallucce: "Sono un geometra. Ma che importa? Le stavo appunto spiegando che anni fa andai in Russia a trovare la mia amica Olga, e assaggiai una torta di mele. Da allora mi sono dato il compito di portare in Italia e al mondo le torte di mele più buone che ci siano, per la gioia di grandi e piccini."
"Senza ricetta! Senza garanzie!" strillò la vecchia.
"La gente si fida di me" tagliò corto il signor Vannino.

La situazione s'era già fatta tesa, quando nel negozio irruppero quattro o cinque Comari. Quella che le capeggiava, un donnone dai capelli grigi, si mise a gridare fuori dalla porta: "C'è una donna che non vuole comprare la torta di mele a suo figlio!"
Strepiti e urla riecheggiarono per la strada.
"Vuol far piangere il bambino!"
"La vecchia, la vecchia, dev'essere tornata la vecchia!"
"Chi vuol far del male al signor Vannino?"
"Nessuno deve parlar male delle torte di mele del signor Vannino!"
"Bruciate quella vecchia maledetta!"
"Signora Mamma, signora Mamma! Comperi la torta! Non lo vede che il bambino la vuole?"
"Abbiamo diritto alle torte del signor Vannino!"
"Vannino! Vannino!"

Fu il delirio. Accorse altra gente, fino a che non solo la bottega, ma tutta la strada fu brulicante di persone che chiedevano a gran voce torte di mele per tutti.
"Pagherà la signora! Oppure la vecchia, così impara a gettare discredito sul nostro pasticcere!"
"Evviva le torte del signor Vannino!"
Urlavano come ossessi. Arrivarono le radio e i giornali e le televisioni. In breve tempo il signor Vannino avrebbe avuto ordinazioni di torte di mele per almeno un anno di fila.
La vecchia venne afferrata dalle Comari ed ebbe il suo bel daffare a cercare di difendersi, ma era chiaro che avrebbe avuto la peggio. In tutto quel trambusto, Tommaso piangeva disperato. La Mamma non sapeva che fare.

Il signor Vannino contemplava la scena sorridendo.

lunedì 18 novembre 2013

Undici. Il trailer.

Il mese prossimo sarà disponibile per il download il pdf di Undici, raccolta di racconti. A breve maggiori informazioni.

Questo è il trailer che potete vedere su YouTube e diffondere urbi et orbi.

Restate intanto in fremente attesa.

giovedì 7 novembre 2013

Nomi e cognomi

Era un vizio che, finché nomi e cognomi di tutti noi si ritrovavano soltanto nella grande pangea onomastica degli elenchi telefonici, non aveva avuto modo di manifestarsi.
Se ti chiamavi Mario Rossi e volevi darti un segno di distinzione dagli altri Mario Rossi, il massimo che potevi fare era chiedere di essere indicato come "Dott. Mario Rossi", o "Ing. Mario Rossi" o simili, sempre che il titolo corrispondesse.
Per i più altisonanti, "Cav. Mario Rossi".
Ma rimanevi Mario Rossi. O anche Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare, ma perlopiù senza altri orpelli oltre a quelli con cui eri registrato all'anagrafe.

Costituzione della Repubblica Italiana, art. 22 
Nessuno può essere privato, per motivi politici, […] del nome.

Ecco, appunto. Non c'è scritto che devi per forza metterci dell'altra roba dentro. Invece adesso è tutto un fiorire di aggiunte. Mica parlo di pseudonimi: se ti chiami Mario Rossi e tutti gli amici ti chiamano Cicciaruzzo Metal, mi va benissimo che tu prenda la tua pagina Facebook e la intesti a Mario Rossi Cicciaruzzo Metal o anche solo a Cicciaruzzo Metal e tutti sapremo che sei tu.

Invece ho visto che ci sono un sacco di tendenze. Per esempio c'è quella ideologica alimentare: ti chiami Mario Rossi e sei vegano. Allora devi scrivere Mario Veg Rossi, così già dal nome tutti lo sapranno.
Ma che razza di esibizionismo è? Ma s'è mai vista roba tipo
Mario Onniv Rossi
Mario Celiac Rossi
Mario Intolleranteallatt Rossi?

O la tendenza religiosa-ideologica.
Mario 5 Stelle Rossi.
Mario Camerata Rossi.
Magdi Cristiano Allam.

Sempre per sottolineare un estremismo, una radicalità: presentatemi Mario Socialdemocraticocomenelnordeuropa Rossi e cambio idea.

Oppure, la tendenza professionale-artistica-culturale, ove la professione non prevede l'iscrizione a un albo o roba simile, ma è solo un modo di tirarsela. Per dire, "Mario Rossi commercialista" va bene.
Esempi di vita vissuta?
Mario Rossi, filosofo.
Come, prego? S'è mai visto Immanuel Kant - sempre che fosse su Facebook - scrivere Immanuel Kant, filosofo? Al massimo su LinkedIn…
C'è bisogno di dirlo, che sei filosofo? Non dovrebbe trapelare da quello che scrivi?
O ancora, Mario Rossi, poeta. Mario Rossi, scrittore. Mario Rossi, artista. Mario Rossi, cittadino (che dev'essere lo stesso Mario 5 Stelle Rossi di prima).

Io capisco che magari ti chiami come un'altra persona che è diventata celebre per motivi diversi e vuoi distinguere la sua personalità dalla sua, così riterrei accettabili denominazioni quali
Luigi Pirandello, fonico
Antonio Vivaldi, piastrellista
Enrico Fermi, esegeta biblico
Karl Marx, junior recruiter.

Ma non è il caso del nostro Mario Veg 5 Stelle Rossi Artista Filosofo.
(segue autoscatto con aria sofferta-maschioalfa-intellettuale-cafona)

Qualche etologo mi spiegherà che è la manifestazione di un carattere sessuale secondario, come la coda del pavone, insomma è tutta pubblicità per vendersi meglio sul mercato delle opportunità, oppure arriveranno gli antropologi a dirmi che la scelta del nome da adulto come segno del raggiungimento dell'identità e del riconoscimento dell'animale guida eccetera eccetera, caro signor Mario Veg 5 Stelle Rossi Artista Filosofo Scoiattolo Mannaro, e prova a trovare un nome del genere sul tuo barattolo di Nutella, tu che per noi resterai sempre Cicciaruzzo Metal.

Però a me tutto questo pare ridicolo, ecco.