mercoledì 27 ottobre 2021

Latinità

Svolgimento: un giorno il medico di Marco Porcio Catone - meglio noto come Catone il Censore - osservò il ginocchio dolorante del suo paziente e sancì l'ineluttabilità dell'asportazione del menisco.

Titolo: Cartilago delenda est

sabato 16 ottobre 2021

Poscia più che il green pass poté il digiuno

L'epopea di Barillari & Cunial chiusi negli uffici della regione Lazio

Poscia più che il green pass poté il digiuno


“Di qui sol ci trarranno con la forza!”

il Barillari urlò. Il ferale passo

or s’è compiuto, il volto suo non smorza 3


l’ardore impavido. Né fu mai lasso

lo spirito di lei che fu sodale:

ben nota per capire manco un casso 6


di quel ch’è scienza o la vita reale,

ardita e non soltanto comprimaria

nei larghi uffici della Capitale 9


contro la dittatura sanitaria 

s’ingegna a rimanere a protestare.

Ascosi al mondo gridano nell’aria 12


i due di contro a quel lasciapassare

che il volgo, imbesuito, dice verde:

“E mai ci lasceremo conquistare! 15


La libertà, per noi, giammai si perde!”

vanno tuonando. Già cala la notte;

il mondo tra le strade si disperde. 18


Muti e pur fieri, le menti incorrotte

dal più comune e fatale buon senso

i due guardan le ore ininterrotte 21


di cui si dice il tempo troppo denso.

E scorrono feroci, ed è la fame:

“Quant’è che stiamo qui? Tre mesi, penso” 24


l’un dice all’altra; le nobili brame

di paladini liberi son quasi

adesso vacillanti. “Con le lame 27


soltanto ci trarranno! Mai persuasi

saremo noi dai moniti di Draghi,

o di Speranza. Si contino i casi 30


- e non saranno pochi, né mai vaghi -

di morti di vaccino! Noi sappiamo!”

ancora si confessano, presaghi 33


d’acri futuri, del crudo ricamo

che fa, nell’ombra, la bieca Big Pharma.

“Tre mesi? Un anno ormai che resistiamo! 36


Sol ci spodesterà il ricorso all’Arma!”

Ma il Tempo, lo si sa, sovente illude

chi vanamente farfuglia e s’allarma, 39


e non son mesi, né un anno si chiude

su quella loro lotta: qualche ora

è qui trascorsa appena, e non prelude 42


ad altre in quegli uffici. Trascolora

l’eroe, che già digiuna dal mattino;

vorrebbe pur mangiare la signora. 45


“Ci fosse un bar, magari, qui vicino?”

infine lui propone, e quindi chiede:

“Non si potrebbe fare uno spuntino?” 48


E lei, che quasi sviene e tutta siede

contrita nel silenzio degli uffici:

“Ma sì; del resto, oramai, chi ci vede?” 51


I due, dall’atto estremo resi amici,

avanzano tremando verso il mondo.

“Ahi, forze di natura traditrici, 54


piegate verso il greve, cupo, immondo

volere dei Poteri oscuri e forti!

Ahi quanto siete voi, vigliacco sfondo 57


di questi lutti e dei futuri torti!”

gridano i due, nel pigliare coscienza

che, pur se per la fame quasi morti 60


s’aggrappano al barista, in quanto senza

green pass non più verranno qui sfamati.

“La lotta s’interrompa con urgenza!” 63


gemono quindi, sviliti e stremati.

Ritornano ai rumori della gente,

in mezzo a tutti i folli vaccinati. 66


Il mondo gira ancora, indifferente.


16 ottobre 2021

lunedì 11 ottobre 2021

La matrice

 LA MATRICE

(breve componimento in endecasillabi in rima baciata)


Discorsi al gran raduno matriciale.

L'un l'altra le matrici, la reale

sì come la complessa, van dicendo

di quel ch'è stato a Roma, trasalendo

alle parole d'una tale Giorgia:

"Squadrismo, questo sì; ma chi lo forgia?

Ignoro invero qual sia la matrice!"

Arriva un'Hermitiana, e presto dice:

"Io, che con la trasposta coniugata

 coincido, dico no: non sono stata."

"Ed io nemmeno" qui pare trabocchi

la furia, inscatolata dentro i blocchi,

di una di Jordan. "Ma che impudenza!

Anch'io protesto qui la mia innocenza"

una matrice di Cartan così

osserva "dentro l'Algebra di Lie

domenica vagavo, non per l'Urbe.

Ad altri vanno ascritte quelle turbe."

Si guardano l'un l'altra le tabelle,

cercando invano un'oscura ribelle;

e tutte, le invertibili, quadrate,

antisimmetriche, quante sian date

coi loro autovalori, tutti quanti;

quali che siano poi i determinanti,

insieme tutte dicono: "Giammai!

Non li causammo noi siffatti guai!

Una matrice, ma non matematica,

ti manca!" fanno, con aria pragmatica

"Ci pare, cara Giorgia, tu ti perda

sol la matrice dei fascidemmerda.”

martedì 5 ottobre 2021

Della pervasività dei sistemi complessi

 

Giorgio Parisi vince il Nobel per la fisica.

E quindi, sonetto.

Della pervasività dei sistemi complessi


Vedremo quindi, in queste e in altre scale,

acre disordine, e mille ragioni

ne cercheremo, e mille suggestioni

del suo svelarsi al mondo, e quanto vale


come sostrato denso, universale.

Vedremo le scabrose fluttuazioni

d’ogni sistema, e quali condizioni

si porgono all’immagine, al reale;


e tutto guarderemo, trasognati,

dai numeri compresi. Avremo nome

e forma in questi conti, paralleli


concetti in molte vesti calcolate:

li guarderemo tutti proprio come

disaggregati stormi in altri cieli.