giovedì 23 febbraio 2012

Teologia scientifica

Patafisici all'ascolto, acusmatici e matematici, visitatori di passaggio, insomma, lettori.
Questa è un'inserzione di lavoro.

Monsignor Ravasi per il suo Cortile cerca dei miscredenti disposti a riconoscere alla teologia lo status di scienza.
Ecco, io m'immagino un Ravasi che introduce un aneddoto che parla di tutt’altro per fare sfoggio di erudizione e poi si approccia alla teologia scientifica: “Mi va di raccontarvi che durante l’assedio della città di Ninive un soldato Caldeo si allontanò una notte per osservare le stelle in pace e meditando sul transfinito vi trovò tracce dell’eterna domanda che scuote il cuore dell’uomo e che secoli e secoli dopo si sarebbe riversata in un sogno narrato da Cesario di Heisterbach come si evince da una glossa ai commentari di San Crapazio di Scarbendola ritrovati a Saragozza insieme ad altri manoscritti, secondo la testimonianza dello Pseudo-Jan Potoki. Ora possiamo affermare che, secondo la scienza teologica, Gesù Cristo è vero dio e vero uomo nel limite di più o meno tre sigma”



(A proposito, la teoria dell’errore viene dal Maligno?)

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