lunedì 23 gennaio 2012

Ode all'aspersorio

Ode all'aspersorio

in endecasillabi e settenari: AbCdeE, AbCdeE, AbCdeE

Canto l'estatiche gesta del membro
del clero, il quale asperge
d'acqua santa le fanciulle e le donne.
Fa ben uso d'un manico
dall'aspetto superbo
ché il popolo goda a mirarne il nerbo.

Ecco che vien, più duro d'un cembro!
ratto muove e converge
fin dove stanno le caste Madonne:
e non crea loro panico
per quello che ha in serbo
ma solo 'l timor che 'l getto sia acerbo.

"L'Amore Supremo certo rimembro!"
fa il manico, poi s'erge
qual tra navate fanno le colonne;
e più sprizza, vulcanico,
e senz'altro riserbo,
ché il popolo gridi: senti che Verbo!



© Elena Tosato, 23 gennaio 2012.

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