1≠0.
Se fosse 1=0, infatti moltiplicando entrambi i membri per un arbitrario numero reale x avremmo 0x=1x, e cioè 0=x, e quindi l’asse reale sarebbe costituito dal solo zero. E ciò non è, per cui 1≠0.
E quindi ho pensato a Leibniz, e a Heidegger, e alla metafisica, e alle ricerche dell’astronomia, e quindi sonetto.
(Ammetto che “e quindi sonetto” segue da pressoché qualsiasi premessa.)
Perché c’è poi qualcosa e non il niente
io non so dire: fu l’aspra follia
d’un universo che sembra che sia
però del tutto muto ed incosciente.
Principio di ragione sufficiente,
l’abilità del vuoto, o la via
originaria di un’asimmetria
che sparigliò materia: qui presente
esiste, infine, tutto l’universo
col carico di numeri e mistero
che ci portiamo addosso e nella testa
E l’uno dallo zero è ben diverso:
se ciò non fosse, soltanto lo zero
sarebbe dei reali ciò che resta.
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