Oggi viene lanciato. E a me tremano le gambe…
Sonetto sul James Webb Space Telescope
E l’universo intorno già s’azzarda
a sbriciolarsi in immagini nuove;
l’osserva e macina immagini e prove
un occhio scuro che gravita e guarda
qualche passato che gravita e tarda.
E l’occhio sulla Terra si commuove,
e quello in cielo stabile si muove
sul punto d’orbita cui s’inchiavarda;
della struttura vista in ampia scala
dell’universo cerca i sensi, fra le torce
pulsanti delle stelle vive e morte
butta lo sguardo. Lo spazio gli cala
addosso e lì, dove poi si distorce,
punta quest’ansia umana senza sorte.
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