Sonetto delle consultazioni
Vengano dunque al cospetto di Draghi:
dei pezzi titubanti della Lega,
del Cavaliere la sobria congrega,
grillini aggrovigliati ai loro svaghi,
e quelli del PD, compìti e vaghi.
Meloni dice no, che se ne frega.
C'è quello che s'è dato per stratega,
genio dei tattici, mago tra i maghi,
quell'ego proteiforme di Firenze;
e poi sinistre e centri e volti misti.
Tremano e sperano, mute, le folle,
intatte tra i problemi e le esigenze,
tra le necessità e gli imprevisti.
Lungo, un sospiro si sente dal Colle.
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