mercoledì 13 gennaio 2021

Sonetto della pastina (DS22)

 Canti dell'appendice non ce ne saranno, anche perché il vile diverticolo era già stato omaggiato di un sonetto quando si era infiammato l'estate scorsa, così che poi si è montato la testa. Però la breve e tutto sommato tranquilla degenza meritava un epitaffio, e quindi ecco il componimento dedicato all'imponderabile.


Sonetto della pastina


Già sgusci iridescente dentro il brodo

in pallide sembianze glutinose,

viscosa, tra le scie filamentose

d’un cacio putativo: in questo modo


non si sa più se liquido o se sodo

è il mondo il cui qualcuno un dì ti pose.

A tal domanda, nessuno rispose.

Eppure ti sorseggio e quasi godo,


pastina senza nome, nell’averti

innanzi a me dopo un lungo digiuno,

tu viscida, irrisolta ragnatela


d’aromi e di sapori spesso incerti.

Grata lappando, occhieggio l’opportuno

contorno molle di polpa di mela.


in memoriam

13.1.2021





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