Lode al Quinto Quarto
- sonetto caudato di cultura alimentare -
Da sempre disdegnato come scarto
da chi, banale, vuole carne soda
e non più sperimenta; noi, si goda
del tanto lento e dolce Quinto Quarto,
frattaglia d’animale fuor dell’arto,
vuoi dentro il ventre, la testa, o la coda:
e mai di troppo s’accoglie e si loda
questo sublime e nascosto reparto.
Che fumino le trippe, si distingua
tra le cipolle il fegato! Sornione
son l’animelle, il cervello veloce
s’è fritto; salda e tenera la lingua,
si scopre la fragranza del rognone,
rappreso e scuro poi il sangue si cuoce
e mozza già la voce
l’incanto della gola; par che abbondi
di tanti nuovi gusti e nuovi mondi,
felici e più profondi
che della tavola fanno una storia:
amore che rinasce da una scoria.
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