Sonetto anticolinergico
O spasmo, che durata aver perenne
minacci, giù strizzato nella pancia!
Cruento, quasi come quando in Francia
il fronte rantolava sulle Ardenne,
il fronte rantolava sulle Ardenne,
t'osservo e mi lamento; e pur indenne
io spero di sfuggirti. Qui si lancia
la voglia, qui la lingua già s'aggancia
al farmaco chiamato già per Enne
butilbromuro di scopolamina,
l'afferra questa gola, giù nel ventre
lo bramo, tormentato da quel crampo.
Compete già con l'acetilcolina;
ed io mi rassereno, in fra quel mentre
dal ruglio intestinale mi dà scampo.
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