Oggi il rumore procede vorace:
lanugine densissima che ronza,
percosso e senza dubbi mai, fortuna
che in sé bestemmia e canta e dice,
e intera la mia testa gli soggiace:
d’un buco solitario di silenzio
staccato a morsi crudi, rarefatti,
passa il respiro, si guarda d’attorno,
staccato a morsi crudi, rarefatti,
passa il respiro, si guarda d’attorno,
divelle un poco ere di parole
murate, rifinite, già contratte.
murate, rifinite, già contratte.
Il buco si fa solido e capace:
è schiocco rinsecchito di mascella,
gesticola, s’industria, si fa segno,
poi svolta su se stesso, e tutto tace.
gesticola, s’industria, si fa segno,
poi svolta su se stesso, e tutto tace.
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