martedì 29 novembre 2011

Lamentela

Oggi ce l'ho con quelli che scrivono delle righe in rima e le chiamano sonetto anche se non è un sonetto.

Un sonetto è un sonetto! E che cazzo. Pardon my french, anzi, pardon my langue d'oil.


Un rimator dai modi sopraffini
nato sui monti Iblei schiarì la gola:
quel metro che è cosa di lui sola
avrebbe scosso ‘l cor dei serafini.

Fu il siculo Iacopo da Lentini
ch’è noto per esser di quella scuola
che fece diventare la parola
più dolce del sospir dei cardellini.

Posto che l’ebbe inventato perfetto
si premurò di dargli ben precise
e regole di rima, e di cadenza!


Non è che così possa farsi senza
o mettere dei versi in altre guise
e chiamar quel che viene “un sonetto”!

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