lunedì 21 novembre 2011

La divina

Alle undici di mattina la casa era ancora un disastro. I piatti da lavare, disordine in salotto. Solo il letto era stato accuratamente rifatto. Lui non c’era. Non aveva dormito lì, quella notte. Ma di questo lei non si preoccupava più. Una volta le avevano detto che lei incarnava la sacralità del matrimonio: adesso ne rideva, dopo tanti anni. Rideva anche della sua passata gelosia, delle sue vendette feroci nei confronti delle amanti di suo marito. Che altro avrebbe potuto fare, arrivata alla sua età? Rideva e il suo riso ricordava il gorgogliare di un pozzo. Avrebbe dovuto cominciare una buona volta a fare le pulizie, ma non aveva voglia. Si sentiva le gambe pesanti, stava invecchiando, inesorabilmente. Le bianche braccia per cui da giovane andava famosa erano due grosse salsicce dai muscoli bastonati e le ossa gonfie di reumi si perdevano sotto falde di pelle molle, piena di efelidi e cheratosi. Gli splendidi capelli erano una massa grigia come una sterpaglia metallica. Il campanello suonò e lei si alzò.

a breve l'intero racconto, al solito scaricabile in pdf!

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