Intervenuti a Recanati per il bicentenario dell'Infinito e per la giornata internazionale della poesia, Vittorio Sgarbi, Paolo Crepet e Antonino Zichichi uniscono i loro sforzi poetici per una riedizione personalizzata della celebre lirica.
Cinque versi a testa, raccolti pazientemente dalla vostra affezionata.
Cinque versi a testa, raccolti pazientemente dalla vostra affezionata.
"Sempre caro mi fu quest’ermo… Capre!
Chi cazzo siete? Io critico l’arte
con me nell’orizzonte e sguardo rude.
Sto: sedendo e gridando, svergognati
strazi ed improperi sugli umani."
Chi cazzo siete? Io critico l’arte
con me nell’orizzonte e sguardo rude.
Sto: sedendo e gridando, svergognati
strazi ed improperi sugli umani."
"Silenzi. E profondissima quiete,
ed un pensiero finto, che per poco
si tiene alla natura. E come sento
scarne memorie delle mamme, questo
talento del fanciullo mi dà voce."
ed un pensiero finto, che per poco
si tiene alla natura. E come sento
scarne memorie delle mamme, questo
talento del fanciullo mi dà voce."
"Vo misurando. E mi sovvien l’eterno,
e gli infiniti d’ora e i successivi,
e quindi il suon di Dio. Così tra questa
immensità s’anneghi già la Scienza,
e naufraghi felice nella Fede."
e gli infiniti d’ora e i successivi,
e quindi il suon di Dio. Così tra questa
immensità s’anneghi già la Scienza,
e naufraghi felice nella Fede."
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