Sonetto sul fatto che ho messo a lavare una maglia macchiata di bagnoschiuma e la lavatrice ha prodotto un blob imperituro, giacché dalle disgrazie è sempre bene trarre forme d'arte quantunque col titolo troppo lungo
Straborda, voracissima consuma
lo spazio in ogni minimo ritaglio,
al cieco, inesorabile sbaraglio;
deflagra, ma dolcissima profuma
deflagra, ma dolcissima profuma
nel mentre nel cestello mi s'inuma
mesto il bucato, gettato per sbaglio
col sovraccarico, quasi bagaglio,
d'una rigonfia, munifica schiuma.
A stento contenuta dentro un secchio
ottunde la violata lavatrice,
montata come fosse ferma neve
dal ratto vorticar dell'apparecchio:
la lingua non vuol dire ciò che dice.
Rincorro quest'immonda forma lieve.
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