Sia lode al sandaletto di Germania
C’è chi vi spregia, stimandovi sciocche,
d’erotica tenzon ferale morte,
d’alba calzetta compari di sorte,
del piede improponibili le scocche.
del piede improponibili le scocche.
Si torcono a burlarvi mille bocche,
gridando disistima, e pure forte,
ma io vi calzo in strada, in vico, in corte,
e dico quanto v’amo, Birchenstocche.
Impavidi calzari di betulla,
coturni sì precipui dei teutoni,
estetica che Hegel rende muto!
La vostra pianta bassa bene culla
i piedi, le caviglie ed i talloni,
e camminar felice vi tributo.
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