M’apprestavo stasera a sbrigare le ultime faccende, controlla le chiavi, verifica la telecamera di sorveglianza, le solite mansioni da custode, insomma, per quanto uno si chiami Pietro e gli sia stato detto che su di lui saranno costruite chiese un custode quello fa, ecco, la porta sul retro, le luci, i monitor, lame di luce lunare che entrano dalle vetrate opache.Doveva essere una serata tranquilla, e invece - erano quasi le dieci - m’arriva un’informativa riservata. E io la leggo e ovviamente vado nel panico. Arriva quello lì. Quello lì, capito. Che sì, tutti gli uomini sono mortali, lui è un uomo, quindi prima o poi sarebbe successo, ma uno cerca sempre di non figurarselo; e già così infatti mi chiedo: e se fosse una menzogna? Come la distinguo? Una finzione narrativa? Una metafinzione narrativa? Rileggo l’informativa. Distinguo segni convenzionali di finzionalità? Vacci a capire.Mi gratto la testa. Sudo. Pare che stavolta sia vero.
Potete leggere il resto qui (e anche condividerlo estaticamente, ça va sans dire)
Ultima passeggiata in un bosco narrativo
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