Ho scoperto un tizio che fa poesia destrutturando le parole, nel senso che mette degli spazi qua e là tra le lettere, senza però rispettare la consueta divisione in sillabe.
Vabbè, direte, uno le prova tutte. Ma il bello è che ha perfino un critico che spiega il meccanismo: "In genere, nell’ambito della comunicazione, godiamo di un vantaggio ben definito: la semantica, vale a dire l’area dei nostri significati, denota degli oggetti, delle classi; per la qual cosa chi dice o scrive C A V A L L O lascia intendere un riferimento alla classe dei cavalli, dei mammiferi, dei quadrupedi et cetera.
[Il Poeta succitato, ndr], invece, scriverebbe CAV A LLO avvalendosi di un gioco linguistico esoterico, allegorico e profetico, gioco in cui non può fare riferimento, con precisione, alla radice od alla desinenza perché si altererebbe il senso della sperimentazione. In CAV A LLO, adottato quale esempio d’istruzione, la vocale A diventa il legante di due suoni-rumori che assumono anche il valore di segni significanti unicamente all’interno di questa referenza. CAV allora può essere CAVA con funzione d’aggettivo, allo stesso modo in cui LLO, apparentemente privo di grammaticalità, può essere ALLO con funzione di preposizione articolata. Né CAV né LLO sussistono senza l’interposizione di A, che si configura, per metafora dedotta dalla retorica, come un vero e proprio legame di sussistenza."
Vabbè, direte, uno le prova tutte. Ma il bello è che ha perfino un critico che spiega il meccanismo: "In genere, nell’ambito della comunicazione, godiamo di un vantaggio ben definito: la semantica, vale a dire l’area dei nostri significati, denota degli oggetti, delle classi; per la qual cosa chi dice o scrive C A V A L L O lascia intendere un riferimento alla classe dei cavalli, dei mammiferi, dei quadrupedi et cetera.
[Il Poeta succitato, ndr], invece, scriverebbe CAV A LLO avvalendosi di un gioco linguistico esoterico, allegorico e profetico, gioco in cui non può fare riferimento, con precisione, alla radice od alla desinenza perché si altererebbe il senso della sperimentazione. In CAV A LLO, adottato quale esempio d’istruzione, la vocale A diventa il legante di due suoni-rumori che assumono anche il valore di segni significanti unicamente all’interno di questa referenza. CAV allora può essere CAVA con funzione d’aggettivo, allo stesso modo in cui LLO, apparentemente privo di grammaticalità, può essere ALLO con funzione di preposizione articolata. Né CAV né LLO sussistono senza l’interposizione di A, che si configura, per metafora dedotta dalla retorica, come un vero e proprio legame di sussistenza."
Ma è meraviglioso. Altro che le sciarade sulla pagina della Sfinge della Settimana Enigmistica.
Quindi se io dico che un tizio è un COGL I ONE posso pensare che COGL sia COGLI in funzione dell'esortazione a raccogliere l'anelito poetico, ONE sia IONE nel senso di atomo elettricamente carico a causa della perdita o dell'acquisto di un elettrone, e rappresenti con ciò la violazione della neutralità di carica cui ci costringerebbe una vita non poetica? Legati dalla I, vocale stretta e così simile all'ombra dell'uomo sulla terra quando è subito sera, COGL e ONE hanno la sussistenza del messaggio siffatto: osa appropriarti della carica vitale che la poesia dà all'esistenza dell'uomo come atomo, monade primigenia del pensiero autopensante in se stessa divina!
Lo farò presente la prossima volta che darò del coglione a qualcuno: "guarda, non offenderti, non è un insulto, è un gioco linguistico esoterico".
(Qui sotto, intanto, un progresso poetico rispetto alla destrutturazione della semantica: Woodstock sperimenta la destrutturazione della semiotica)
© Charles M. Schulz
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