Entro i rampolli d'Arcore la sera
scende languendo, tenendo sui bordi
l'aria di gloria d'antichi ricordi
L'uno s'arrangia in novella galera,
l'altro rimembra ancor passati ingordi,
un terzo già smaltisce i foschi esordi
dei suoi domiciliari e non dispera.
Solo, in un angolo, ignoto e lontano,
rimane un uomo dal volto congesto,
e parla all'urna di Silvio, angosciato.
"Mentore e padre dimmi, sono Alfano:
davvero fui tra lor l'unico onesto?
In quale parte di me ho sbagliato?"
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