martedì 16 novembre 2021

Il sistema bancario

 La settimana scorsa in farmacia mi hanno dato come resto una banconota da 20€ a cui mancava un angolo. Me ne accorgo troppo tardi e venerdì mattina vado in banca per sapere se possono darmene in cambio una buona.

Gran consulto fra gli impiegati della banca: torni lunedì, perché deve fare richiesta formale, e non è detto che vada a buon fine, e insomma, se adesso le direttive superiori ci permettono di fare il cambio, dobbiamo vedere, è molto difficile, perché poi va a finire che rimane scoperta la filiale (per 20 euro) e ci smembrano e vendono i pezzi alla Grecia e all'Argentina.
Un po' impressionata trascorro il fine settimana in ambasce, meditando sulla sorte dei miei poveri 20 euro (e augurando repentine gastroenteriti innocue ma fastidiose al farmacista) (tanto può vendersi i fermenti lattici e l'imodium da solo), lunedì intimorita non vado da nessuna parte, stamattina mi trovo a passare in centro e dico proviamo ad andare in banca, affrontiamo questo dramma, mi sentivo Servillo ne Le conseguenze dell'amore, però aspetta, mi dico, vediamo se riesco a sbarazzarmi della banconota senza mettere in pericolo le sorti creditizie dell'Europa, la sopravvivenza dell'euro, whatever it takes, quelle cose lì. In piazza c'è un distributore automatico di amenità assortite. Metto dentro i 20€. Li mangia tranquillamente. Seleziono il prodotto, ritiro il prodotto, una cascata di monetine di resto.
Il sistema bancario è salvo, abbiamo scaricato il problema sul mercato.
(La prossima volta in farmacia pago col bancomat)

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