Pi Day
Cammino a passi nudi tutto in tondo,
e conto quel ch’è dentro. L’opportuno
pensiero d’aver preso il raggio uno
mi resta nella mente, e sullo sfondo;
in questo camminare vagabondo
ma regolare, raccolgo e raduno
l’irrazionalità che già ciascuno
sospetta si nasconda dentro il mondo
dei numeri. Ne vedo trascendenti,
lì dove il polinomio si fa cieco
di darli in soluzione; e vedo questo,
nel cerchio che misuro a passi lenti,
con l’improvviso nome di pi greco
contarne l’area con un solo gesto.
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