Sonetto sul Gatorade, scritto per gioco una sera in libreria alla Millelibri.
Una bevanda isotonica
Viene l'estate più bianca, laconica,
che accosta bianchi muri e del sudore
e bianche notti ormai senza pudore,
accese di una luce malinconica;
e sete scende umana, cacofonica
nel fare in gola chiocciando un rumore
che geme, poi s'articola e poi muore
nel gorgo d'una bevanda isotonica.
Chi beve beve parte di se stesso,
stilla coscienza, progetti, si sforza
d'avere un corpo proprio che ripeta
i suoi motivi, la voglia, il riflesso
di pelle che diventa acqua e scorza
d'un universo che in sé si disseta.
Nessun commento:
Posta un commento