giovedì 29 settembre 2022

Un paio di sonetti di teoria dei giochi

Sonetto dell’equilibrio di Nash

Qui, tutti insieme, a guardarci negli occhi,

giocando le opportune strategie,

ciascuno in sé cercando nuove vie,

ed esiti imprevisti, ed altri sbocchi,


ostacoli reciproci, dei blocchi

al muoversi dell’altro; geometrie

dei modi e degli intenti, e simmetrie

di noi che qui giochiamo, saggi e sciocchi,


forse aspettando le mosse migliori,

forse tentandole. A volte le stesse

rimangono, qualunque cosa accada,


in una stasi fragile di umori:

finché nessuno prova l’interesse

quindi, lui solo, a cambiare la strada.



Sonetto di cooperazione e fiducia


Ancora noi; insieme, che giochiamo

con qualche gioco passato che resta

nell’ombra dei ricordi; nella testa

si porge l’eco, soffuso, il richiamo


d’una reputazione con cui ci stimiamo,

di ciò che sono state quelle gesta

di cui facciamo recupero; lesta

l’iterazione del gioco cui stiamo


ancora poi giocando si proietta

sopra il futuro quasi come un’ombra.

Giochiamo ancora, guardandoci intorno,


sopra noi stessi e dentro, senza fretta;

quest’ansia che s’affloscia, sì, e si sgombra.

Ci fideremo allora, forse, un giorno.


lunedì 26 settembre 2022

Quartine elettorali 2022

 E mi risparmio altri commenti, che son già triste così.

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C’era parecchia gente frusta e stanca:
“è sempre questa, l’insulsa minestra?”
A chi votava, gridava la destra:
“Sceglietci e potrete farla franca!
Condoni, meno tasse, prima i nostri!
Sentite qui che battito che ha il feto!”
E li votava il basso e l’alto ceto,
immemore, chissà, dei vecchi mostri.
“Ma no, votate noi! Nei tempi bui
il popolo per primo va sfamato”
dicevan quelli dietro a un avvocato
“Con quali soldi? Beh, con quelli altrui!”
Tra sé già concionava il terzo polo
con tecnicismi d’Europa e finanza:
“Mi sa che la più nobile alleanza
la faccio qui per me stando da solo!”
E poi c’erano quelli, i sempre scaltri,
con un programma davvero perfetto
che s’aggrappava a un unico concetto:

“Votateci, se no vincono gli altri.”
Concludo, ché mi manca la favella,
sperando già che in quest'amaro gioco
il turno dei gaglioffi duri poco.
(Pensate a quel che prova Mattarella.)

venerdì 9 settembre 2022

Balmoral, 9 settembre

"Dev'essere dura. Una persona sempre all'altezza del ruolo, per settant'anni. Mai una sbavatura. Mai sopra le righe. Per settant'anni abbiamo visto intatto il suo amore per il paese, il suo desiderio di servirlo. Sopra di tutto, conscia del senso dell'istituzione che rappresentava; amata in tutto il paese, anche da chi non vedeva di buon occhio la monarchia. Rispettata in tutto il mondo, conosciuta come un'icona britannica, la perfetta rappresentazione di ciò che di buono ha dato il Regno Unito. Per settant'anni! Dev'essere dura. Non credi?"

"William, figlio mio, fottiti"