lunedì 13 gennaio 2020

Sonetto su una famosa candela

Che poi ci si domanda: stearina?
Un retrogusto sottile di cera,
o forse dentro il corpo lesto c’era
un palpito d’onesta paraffina?
Si compra, s’intuisce, s’indovina
l’ultima spezia, profonda, sincera,
che rende la menzogna dolce e vera?
C’è una candela che sa di vagina!
Così strepita il mondo, ed il mercato
gli tiene dietro spingendo il bisogno.
È proteiforme lo slancio dell’ego!
Prende l’aroma da sempre cercato,
la luce, la speranza, il grande sogno,
anche se finto in un pezzo di sego.