lunedì 11 novembre 2024

San Martino

San Martino

Memorie dell'infanzia
che restano per sempre
pur senza mai servire
se non a saturare
ricordi senza forma:
vi son la Dora Baltea,
vassalli e valvassori!
La nebbia agl'irti colli
piovigginando sale,
su quella barbabietola
che zucchero ci dà;
e, sotto il Maestrale
il peso lordo, il netto,
la tara a differenza;
le Alpi Cozie e Graie
son dopo le Marittime;
urla e biancheggia il mar.
Ma per le vie del borgo
più lunghe d'un decametro,
la rotazion dei campi
da far ogni tre anni,
la staffa e l'anno Mille,
il bruto flauto dritto
gira sui ceppi accesi,
i sette re di Roma
com'esuli pensieri
nel vespero migrar.

martedì 5 novembre 2024

Gli Stati in bilico

Elezioni USA 2024.

Combatto in ritmo lento e poi dattilico
il non saper dei tanti Stati in bilico!
Il voto quivi oscilla e non è saldo:
a Harris va, o all'orrido Donaldo?
La situazione è trepida e confusa
per questo periglioso voto in USA:
vengano i distici a fare da sfondo
all'aspra sorte loro, e poi del mondo.
Per tradizion si vuole che un bel guaio
si passi se si perde nell'Ohio.
Ma in altri Stati il dubbio ci corrode,
e Trump di già paventa turbe e frode,
portando in sé il veleno dell'orgoglio
dei suoi che danno scacco al Campidoglio.
E Kamala che fa, s'appresta e spera?
Che mai succederà, da questa sera?
Il tono mio non vuol esser messianico:
ma scrivo qui, che ormai mi prende il panico!
Il cuor mi batte e trema e folle smania
su chi conquisterà la Pennsylvania,
ma potrà il mondo mai uscir di strada
perdendo i voti interi del Nevada?
E quale vincitore poi si stima
nel Michigan, per cui non trovo rima?
Di che colore la storia si forgia
sopra le sorti del voto in Georgia?
E nel Winsconsin, nel North Carolina,
quale bandiera svetta, e qual s'ammaina?
Non resta che citare l'Arizona.
Che Dio, o chi per lui, la mandi buona.

giovedì 3 ottobre 2024

Che è quel chiodo?

Il Sommo Poeta rimaneggia l'Inferno (canto III) essendosi trovato a prendere un treno in questi giorni d'affanno ferroviario.

E io che dei ritardi avea doglianza,
dissi: "Ministro, che è quel chiodo?
e perché mai non v'è treno che avanza?"
Ed elli a me: "Io qui son già di frodo
poi che non di trasporti so curarmi
ma in sagre di porchetta in cui m'imbrodo
soltanto mi convien di consolarmi.
E dignità non ho, né cortesia,
né di ragione o senno vesto l'armi".
Rimasi lì a patir la ferrovia,
al cor più non chiedendo veritate,
dicendo a chi voleva andare via:
"Lasciate ogne speranza se viaggiate."

domenica 15 settembre 2024

Il canto

 Il canto


“È scuro e c’è la polvere piccina

che piaga insieme la roccia e la voce,

il canto mio che rimbalza precoce

in mezzo a questa testa e s’avvicina


ad un’ignota e ristretta mattina

che splende fuori, credo, e va veloce

nel giorno. Buio dentro, caldo atroce,

io canto una parola truffaldina,


che per un poco mi assolve e rinfresca.

Canto solenne di un sogno felice

d'un altro, che la vita non è più


che un’impietosa voglia che mi adesca

e cova il mio futuro e me lo dice”

cantava il canarino nel grisù.


lunedì 2 settembre 2024

Le morti parallele: Yu Hua e George Saunders

Le morti parallele: Yu Hua e George Saunders

XI libro dell'Odissea. Con un rituale complesso e preciso messo in atto all'uscita del paese dei Cimmeri, ove si trova l'ingresso del regno dei morti, Ulisse evoca le ombre dell'Ade.
Qui riconoscerà tra gli altri Elpenore, il compagno insepolto, e l'indovino Tiresia, e i compagni perduti nella guerra di Troia. Siamo lontanissimi dall'Aldilà che verrà regolato dalla teologia cristiana e reso inderogabile da Dante: le ombre gemono e si lamentano, cercano perfino di avvicinarsi all'eroe ancor vivo, fugaci e impalpabili come nebbia; la loro esistenza è sospesa in uno spazio senza destino, senza distinzioni tra i buoni e gli empi, in cui si consuma la perenne tristezza del distacco da quel che era stata la vita piena, la vita vera di chi ancor morto non è.
Situazioni analoghe occorrono in due bei romanzi contemporanei e impregnati di tradizioni culturali affatto diverse, che sono "Lincoln nel Bardo" dello statunitense George Sanders, uscito nel 2017, premiatissimo e bestseller, e "Il settimo giorno", pubblicato ne 2013 da Yu Hua, l'autore cinese cui si deve tra le altre cose il memorabile "Brothers".
Di che parlano questi romanzi? Parlano dell'esistenza dei morti nella loro fase di transito, chiamiamola così, cioè nello spazio, non solo fisico ma anche emozionale e cognitivo, tra la dipartita e la piena accettazione del fatto di essere morti davvero.
Lo spunto dell'uno è la morte prematura di uno dei figli di Abraham Lincoln, Willie, poco più che bambino, accompagnato dai racconti e dai dialoghi di altre anime trapassate; la morte di un uomo adulto e anonimo nella Cina contemporanea è invece al principio del secondo romanzo, in cui il protagonista vaga alla ricerca della propria cremazione tentando di ricostruire la propria storia e imbattendosi nelle storie di tanti altri come lui. Nei due romanzi si scava nei rapporti tra i corpi, nell'inaccessibilità residua delle relazioni. “Camminiamo in un silenzio che si chiama morte. Non parliamo più, perché i nostri ricordi si sono arrestati. Erano di un altro luogo, erano variopinti, vuoti eppure reali.”, dice Yu Hua, e George Saunders ribatte: “Così mi rannicchio e prendo tempo, mi nascondo, sempre con la (spaventosa) consapevolezza che, sebbene continui a ignorare quale peccato ho commesso, il mio bilancio è rimasto invariato rispetto a quel giorno tremendo. Da allora non ho fatto nulla per migliorare. Forse non c’è nulla da fare, in questo luogo dove nessuna azione può contare.”
Se in "Lincoln nel Bardo" l'azione si svolge materialmente quasi solo all'interno di una cripta, ne "Il settimo giorno" si viaggia invece molto, in paesaggi visti variamente a seconda che chi li abita sia morto o vivo; in entrambi i casi permane lo sguardo lievemente discosto, la sensazione di qualcosa che si percepisce come irrimediabile ma di cui non si riescono ancora a definire i contorni.
Tanto tempo prima diceva così Anticlea, la madre di Ulisse, al figlio che tentava invano di abbracciarne l'ombra, patendo fra le mani l'aria inutile:
Ma questa è dei mortali, se scendon sotterra, la sorte.
Ché nervi piú non hanno che reggano l’ossa e le carni;
ma queste e quelli strugge la furia del fuoco possente
rutilo, appena l’alma lasciato ha lo scheletro bianco;
e via l’alma svolazza per l’ètere, simile a sogno.

giovedì 11 luglio 2024

Sonetto sulla congettura ABC

Il mio studio collaterale dell'algebra e della teoria dei numeri, con cui tento invano di sopportare il caldo estivo e di trovare un appiglio alle mie prossime scritture, procede con diletto e fatica; sugli esercizi sudo parecchio, però so fare i sonetti.


Sonetto sulla congettura abc

C’è chi pensava che fosse tradotto
nei numeri l’idea di questo mondo,
o che lo fossero il senso e lo sfondo,
la legge, la vertigine; il prodotto

chiede alla somma il punto ininterrotto
di regole comuni nel profondo
ritaglio di un discorso vagabondo
che sciama su di noi, e dentro, e sotto.

Tre numeri soltanto, e sono interi;
il terzo fa la somma. Su di un quarto,
prodotto ch’è dei lor fattori primi,

soggiace uno dei grandi misteri:
se raro sotto il terzo in qualche scarto
ora il suo posto alla fine si stimi.

lunedì 20 maggio 2024

Elicotteri

Ignoto il corso umano, e vuoto il cielo,

che pure qualche volta sembra unire

dei punti inesistenti di una storia.

Per contrappasso di cotanto zelo

non fu nemico alcuno a darsi gloria;

venne la nebbia soltanto a coprire

la vita, soffocante, come un velo.