mercoledì 8 dicembre 2021

Estetica del Babbo Natale sul balcone

Oggi parlerò di decorazioni natalizie.

I Babbi Natale che si arrampicano.

Non so di chi sia stata l'idea, chi fosse il Babbo Zero, ma da qualche anno, sapete tutti, è scoppiata questa epidemia di Babbi Natale che si arrampicano sui balconi.
Il povero anziano, benché raffigurato in plastica gonfiabile e falso come un braccio di un novax, deve dunque allietare le incipienti festività dando mostra di sé in pose che oscillano tra quelle del chiassoso topo d'appartamento e quelle del pingue praticante di bouldering, novello Manolo vestito di rosso col piglio disperato del pensionato appeso allo sportello delle poste, tragica interpretazione di un futuro decreto sul malus facciate.
Insomma, tutto tranne che uno che sta per portare dei doni ai bimbi malauguratamente allocati negli appartamenti dietro ai suddetti balconi.
Ne ho visto uno esposto in un negozio che sembrava la ballade des pendus di Villon.
Siccome un Babbo è bene, ma di più è meglio, quest'anno nel nostro palazzo ne figurano tre.

Al primo piano abbiamo Babbo Jack Dawson, liberamente ispirato al Di Caprio di Titanic. Egli si aggrappa alla ringhiera con la stolida innamorata speranza del giovane Leonardo a mollo subito prima di staccarsi dal fatale pezzo di legno e consegnarsi ai fondali atlantici e alla gloria cinematografica. In sottofondo, un sentore di My heart will go on soppianta di gran carriera qualsiasi possibile versione di Last Christmas, scongiurando almeno il Whamageddon 2021.

Al secondo piano i Babbi sono due. Il primo è Babbo Fantozzi, immortalato nell'iconica posa del Ragioniere intento a chiedere chi avesse fatto palo, subito prima del pugno.
Il secondo Babbo invece ce l'ha fatta, ha conquistato l'interno dell'agognato balcone. Ivi giunto, ha prestato la sua plasticità alla sedia a dondolo, al cui montante si è avvinto con gambe e braccia disperatamente serrate, in una bizzarra posa da Babbo Bradipo. Il Natale si ammanta così di quel fascino da documentario sulla natura che ci riporta lontani dal clamore e dalla stucchevolezza delle feste.

Sto seriamente pensando di completare la collezione con una Befana che fa pole dancing al suono di un qualche Michael Bublè. A Natale, in fondo, siamo tutti più... più boh, più qualcosa.

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